Monito ai curiosi di M.R. James raccoglie una selezione di short stories di un bestsellerista – suo malgrado – e punto di riferimento di intere generazioni di scrittori horror. Si dice che la vigilia di Natale, al King’s College di Cambridge, era tradizione riunirsi di notte, professori e studenti, per ascoltare le storie di fantasmi declamate da M.R. James, insigne medievista che divenne lo Stephen King dell’epoca vittoriana. Quelle storie, infatti, varcarono presto le mura della saletta dove la piccola cerchia si radunava per finire tra le mani di decine di lettori. Canoniche deserte e saloni ingombri di cianfrusaglie, manoscritti ritrovati in cui si rintraccia quello che, da un momento all’altro, diventa un presagio sinistro, il vento ululante all’esterno e la sensazione che strane presenze affollino le stanze buie nella notte. I protagonisti di Monito ai curiosi sono il più delle volte gentiluomini altolocati, frequentatori incalliti di aste antiquarie che in un pittoresco villaggio risparmiato dalla modernità si sono imbattuti in qualche curioso volume, oppure in marionette crudeli, o in una casa delle bambole infestata. Un affare che, come si è intuito, prevede immancabilmente un plot twist: ciò che si è acquistato conserva un suo segreto che, ahinoi, ci verrà immancabilmente rivelato. Le storie di M.R. James, che hanno animato una rinascente letteratura eerie, tornano oggi in una nuova forma e vita a turbare sonni, a far rabbrividire e sobbalzare sulla sedia al più piccolo degli scricchiolii. Il monito naturale da fare ai curiosi di questo libro è uno e uno soltanto: entrate a vostro rischio e pericolo. «Una delle mie maggiori influenze per la sua sottigliezza, per le implicazioni cosmiche e soprannaturali del suo orrore.» – Thomas Ligotti
«Per James, l’esterno porta sempre il marchio dell’ostile e del demoniaco. Quando a Natale lo scrittore leggeva i suoi racconti di fantasmi a una platea riunita a Cambridge, gli scorci di esteriorità procuravano certo un brivido agli ascoltatori, ma si accompagnavano anche a un’energica ammonizione: chi si avventura oltre questo mondo appartato lo fa a suo rischio e pericolo. Eppure il mondo che una figura vittoriana come James cercava di difendere in pieno ventesimo secolo era da molti punti di vista già scomparso, o destinato a scomparire.» – Marx Fisher