Georges Bataille è stato uno dei pochi intellettuali francesi a tentare una riflessione originale sulla singolarità del fenomeno nazista e fascista proprio al momento del suo affermarsi sulla scena europea. Questo confronto diretto e rischioso con il fascismo, concepito al contempo come una nuova minaccia e come la manifestazione di terribili forze che la modernità laica e democratica aveva rimosso, s’iscrive nel quadro più ampio dell’elaborazione di una politica, di un’etica e persino di una gnoseologia e di un’ontologia peculiari. I due scritti qui raccolti costituiscono due frammenti di un libro, Il fascismo in Francia, che Bataille aveva in cantiere e che abbandonò a metà degli anni Trenta. Lo scritto che apre il volume, Critica di Heidegger. Critica di una filosofia del fascismo – assolutamente inedito – è un testa a testa con la filosofia heideggeriana, della quale Bataille riconosce la portata, ma anche la pericolosità. Il secondo testo qui raccolto, il celebre La struttura psicologica del fascismo, attraverso un originale confronto con il marxismo, analizza il fascismo a partire da un’inedita prospettiva psicologica.