Orme nella neve. Il rumore di un’auto che si allontana in velocità. Dentro la casa, un silenzio opprimente; solo un gocciolio, lento e costante, al di là di una porta. Quando Maggie gira la maniglia, il suono prende colore: suo marito giace, privo di vita, in un lago di sangue. L’istinto del detective spinge la donna a studiare la stanza in cerca di indizi. Ma quello che trova è un mistero ancora più inquietante, perché sul pavimento, circondata di fumo, cè la sua pistola d’ordinanza, che poche ore prima aveva riposto sul comodino. Fuori, la tempesta di neve ha cancellato ogni orma.
Indiziata principale del delitto, Maggie chiede aiuto all’unica persona di cui si fidi veramente: Jonathan Stride, suo amico e collega da dieci anni al distretto di polizia di Duluth, in Minnesota. Sarà lui, insieme all’investigatore privato Serena Dial, a doverla togliere dai guai, nonostante la versione dei fatti raccontata dalla presunta assassina sia costellata di silenzi sospetti.
Tuttavia, Maggie non è l’unica a nascondere segreti. Dal guscio di apparente normalità che avvolge Duluth emergono infatti storie di perversione, violenza, omicidio. Molti sono i protagonisti coinvolti. Ma solo uno è il vero regista. Qualcuno che conosce i segreti più sporchi della città e ricatta le sue vittime: le tiene in pugno, le incalza, fino a colpirle. Nel tentativo di districare questa rete mortale, Stride e Serena danno il via a una caccia all’uomo in cui predatore e preda rischiano di scambiarsi le parti. Perché l’ultimo bersaglio del killer potrebbe essere proprio uno dei due agenti.